lunedì 29 novembre 1999

the tree of life

cara sally,
ormai ti scrivo solo per parlare di film...


il film di oggi
the tree of life
non è affatto facile scrivere di the tree of life... mi è sicuramente piaciuto, e molto, ma è talmente intenso, lungo, metafisico, spirituale, che non si riesce ad averne un'idea precisa appena dopo la visione. personalmente, al di là delle immaginifiche inquadrature sulla nascita (e la morte) dell'universo e delle piccole scene di vita quotidiana negli stati uniti degli anni '50, mi ha lasciato con una grande angoscia. la consapevolezza di sapere che rispetto all'universo non siamo niente è un dato di fatto, ma non è una bella prospettiva. nonostante il taglio religioso che malick vuol dare alla pellicola, credo che ognuno di noi possa leggervi cose diverse, tanta è la maestosità - e l'ambizione - di questo film. non c'è una storia precisa, ma solo un frammento di vita, quella di jack, dalla nascita fino all'adolescenza (la "perdita dell'innocenza"): la somiglianza tra sean penn (che appare cumulativamente per pochi minuti) e hunter mccracken (il suo corrispettivo bambino) è impressionante nella misura in cui ci accorgiamo che il piccolo attore non ha niente da invidiare agli adulti che lavorano con lui... un volto da tenere d'occhio. di brad pitt inutile parlare, quando hai davanti a te l'esempio che non bisogna essere necessariamente "brutti" per essere degli ottimi interpreti. e poi c'è jessica chastain, volto più o meno noto del piccolo schermo ma astro nascente del cinema... le sue espressioni mute tengono in piedi intere scene. bravissimi tutti, in ogni caso, anche i fratellini di jack: l'altissima qualità complessiva nella prova attoriale ti trasmette l'assoluta bravura di chi ha diretto il film, perché da qualsiasi prospettiva lo guardi ti rendi conto di avere davanti agli occhi un capolavoro, forse eccessivamente pieno di sè e che si prende troppo sul serio, ma a conti fatti un capolavoro.


a presto!

p

1 commento:

  1. Io raramente ho visto un film più pomposo, tanto pieno di boria quanto vuoto di vera sostanza. Patinato, laccato, pretenzioso. Per affrontare certi temi senza scadere nel banale ho paura che ci voglia un vero genio.

    P.s.: Ciccio.. il credito del mio cellulare è ad un livello equivalente all'artisticità di questo film: pari a zero!

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