lunedì 29 novembre 1999

127 hours

cara sally,
rivoglio. il. mio. computer.


avevo scritto il post, avevo scritto la recensione, quando le freccetta del mouse s'è spostata improvvisamente e mi sono ritrovato da un'altra parte, coi dati tutti persi.
in ogni caso, michele benevento al corso di fumetto e 127 hours dopo cena. un capolavoro con un james franco incredibile. ma tanto la recensione la riscrivo, eh... mica gliela darò vinta a questa macchina infernale...



il film di oggi
127 hours

posso dire che con 127 hours james franco si impone definitivamente sulla scena di hollywood come un attore coi controglioni?! il film parte come un frenetico videoclip, pieno di immagini molto veloci, di split-screen e di musica altissima, assordante. aron ralston è il film, dopotutto, e i 60 minuti successivi all'introduzione li passiamo con lui e col suo braccio incastrato tra una parete di roccia e un masso che gli è caduto addosso, bloccandolo nel bel mezzo di un canyon, isolato dal mondo. grandi paesaggi, cieli maestosi, il deserto che si perde a vista d'occhio, tutto fa da contraltare al piccolissimo spazio in cui si muove il protagonista, e in cui si svolge la maggior parte del film. la bravura di franco (e di boyle nel dirigerlo) sta nel sobbarcarsi tutto lo spettro delle emozioni umane una di seguito all'altra, cosa che raggiunge l'apice al culmine della disperazione, quando il protagonista decide di liberarsi (è una storia vera, ma non svelo come), dopo giorni passati tra la vita e la morte, con immagini, ricordi e sogni sulla sua vita che gli attraversano i pensieri nei momenti peggiori (e spezzano, variano un po', allungano il brodo durante la prigionia, se così possiamo chiamarla). un paio di scelte non le ho apprezzate al 100%, ma non sono nessuno per giudicare, è puro gusto personale. il film è ottimo, davvero ottimo. merita di essere visto al cinema anche se ce lo si è già procurati per altre vie (se uscirà in qualche sala in lingua originale è meglio).

a domani!

p

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