lunedì 29 novembre 1999

happythankyoumoreplease

cara sally,
torno sul luogo del delitto per parlarti di un film che speravo di vedere da tempo.


il film di oggi
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prendi il protagonista della tua sit-com preferita degli ultimi anni e fagli scrivere e dirigere un film da portare al sundance 2010: il risultato è questo happythankyoumoreplease, opera prima di josh radnor, il ted mosby che abbiamo imparato ad amare/odiare negli ultimi 6 anni con how i met your mother. il film - per assurdo - non si discosta poi molto dal plot generale della serie tv: amici a new york a cui succedono cose che li fanno crescere; solo che in questo caso new york è quella vera, e non un set a los angeles, e le cose che succedono sono un pochino più "serie" e non richiedono le risatine preregistrate in sottofondo. sam è uno scrittore freelance, donnaiolo, pigro, un po' antipatico, ma in fondo in fondo buono come il pane, che vede una nuova possibilità di ispirazione/redenzione nel babysitteraggio temporaneo di un bimbo che ha perso la mamma in metropolitana. lo tiene con sè per qualche giorno (finchè non lo scopre chi deve scoprirlo, perché non è una cosa proprio legale...), e intanto seguiamo le vite che gravitano intorno a lui, dai suoi amici (malattie, crisi di coppia e gravidanze) all'incontro con una nuova "amica"... la scrittura di radnor è un po' "pesante" e alcune battute sembrano messe lì per forza, senza essere naturali... a un certo punto sembra che tutti i personaggi siano ted mosby (e io riesco a sopportarne uno, non 5!), e questo - nonostante le inquadrature sbarazzine che piacciono tanto ai festival indipendenti - priva la pellicola di un certo realismo. anche con questi difetti, però, il film è un gradino sopra la media nell'ambito dei registi/sceneggiatori debuttanti (che carini i titoli di coda in cui c'è il ringraziamento anche a pamela fryman, regista di how i met your mother!), e io a josh gli voglio un po' bene e gli darei altre possibilità. inutile dirlo, ma la città di new york (non quella dei turisti, ma quella "vera", come in how to make it in america) gioca una specie di ruolo fondamentale nello scheletro del film, con tante scene in esterni accompagnate da ottime musiche. promosso, ma non a pieni voti. aspettiamo l'opera seconda.

ps: intanto, ho finito the office 6, quindi sono quasi in pari con la programmazione, e mi sto arretrando le altre sit-com che seguivo di solito (amen), così come le recensioni di boris - il film e habemus papam (in arrivo).

a presto!

p

1 commento:

  1. Ho appena finito di vederlo, davvero carino! grazie per le tue ottime segnalazioni :) buona serata
    Simo

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